Si lo so, quando prendo delle "strisciate" di un piatto o una serie di difficilmente mollo subito, se poi si sta parlando di qualsiasi cosa legata al Paese del Sol Levante allora... salvatevi!
Più che strisciata questa è passione per questo affascinante Paese dalle mille sfaccettature, dagli anime prima, ai manga poi.. passando finalmente dalla tavola... in fondo è un modo per poter conoscere culture senta potervi andare ..beh non ancora, la speranza mica la butto.
Sul web è possibile trovare diversi blog e siti di italiani appassionati e/o che vivono in Giappone..o ci hanno vissuto, ne conoscono e raccontano alcuni aspetti e le esperienze intraprese tra la cultura nipponica... tra un vari per la cucina sono affezionata ad Anna del blog " C'è di mezzo il mare " che mi sta facendo scoprire tante idee dalle isole lontane, poi non ci si può dimenticare del web magazine Ohayo che raccoglie iniziative, racconti, immagini e occasioni per conoscere il Giappone dall'Italia, non posso non citare anche il simpatico Chef Hiro che dagli studi Rai porta i piatti nipponici sugli schermi italiani.. andiamo avanti? No dai io mi fermerei qui giusto per tornare su di qualche riga ed entrare nelle pagine di Ohayo, che ha pubblicato qualche settimana fa una ricetta appresa nella scuola di cucina Giapponese che ha sede a Milano, la K's kitchen Milano. Semplice ma molto soddisfacente sia dal punto di vista mangereccio, sia dalla carica emotiva che può dare riuscire a realizzare un piatto made in Jap con successo, composto da Daikon e Carote fermentate in salamoia.
Il Kohaku Namasu è un contorno, la sua storia qui nell'articolo redatto da Chiara Bertaglio di Ohayo dove spiega benissimo l'insegnamento della Signora Keiko Irimajiri della scuola K's Kitchen Milano... e dove è possibile seguire la ricetta grazie anche alla ricetta disegnata dalla stessa signora Keiko. Mi piace questo modo di imparare la cucina, alle volte manca la parte visiva per comprendere alcuni passaggi... e se non ho visto male, in Giappone ci sono diversi libri che spiegano come fare diversi piatti...devo procurarne una..assieme a un traduttore di didascalie però !
Tornando al Kohaku Namasu ho dovuto aggirare un ingrediente che non avevo in casa perché non troppo apprezzato ancora, l'aceto di riso..perché immagino sia quello il tipo di aceto previsto, sostituendolo con il nostrano aceto balsamico di Modena allungato con poco saké. Il connubio ha funzionato, e il piatto si è volatilizzato. Inoltre ho scoperto un sistema diverso per utilizzare i peperoncini secchi con risultati sorprendenti.
Kohaku Namasu con tocco Italiano
Dosi per quattro (scrivono... da noi per Due non troppo abbondanti)
Vi consiglio di guardare la ricetta originale qui su Ohayo dove trovate spiegazione e immagini turorial.
Ingredienti:
Daikon (un pezzo da 8 cm)
Carota(un pezzo da 4 cm)
Sale fino (due cucchiaini rasi)
Ingredienti Amazu
(condimento o salamoia)
1 cucchiaio aceto balsamico di Modena
1 cucchiaino di Sakè di riso
1 cucchiaio raso di zucchero
1 peperoncino secco
Buccia di limone grattugiata fresca
Tagliare daikon e carote a bastoncini, salare e mettere in un colino perché si elimini l'acqua. Lasciare scolare dieci minuti.
Mettere il peperoncino in acqua tiepida per qualche minuto, aprirne una estremità e togliere con cura i semi, tagliarlo a rondelle.
In una ciotola preparare l'amazu mescolando l'aceto al sakè, sciogliere lo zucchero mescolando energicamente, condire le carote e il daikon asciugati in una ciotola amalgamando tutto e spolverando con la buccia di limone e peperoncino, coprire con coperchio o pellicola e lasciar riposare prima di servire almeno una mezz'ora.
Non ho rispettato le misure dei miei bastoncini di verdura né l'aceto...e pure la buccia di limone andava a strisce... e io non l'avevo letto così ho grattugiato il limone, non che ci stesse male ma è giusto che lo si sappia che sono una frana nel seguire alcuni passaggi. Meglio leggere bene..o guardare, i disegni della signora Keiko per non sbagliare come me.
Credo che questo condimento lo utilizzerò in qualche Obento nelle prossime settimane, perché rinfresca veramente il palato ma da allo stesso tempo una sferzata energetica di calor, senza eccedere, con il peperoncino che ammollato ha preso colore e sapore, una novità che mi ha piacevolmente sorpresa, mi sa lo userò sempre ammollato ora.
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